È stato pubblicato lo studio dal titolo "Ai margini del fenomeno NEET. Opportunità e prospettive future delle politiche giovanili in Italia."
Non lavorano, non studiano, non si formano. Sono i NEET (Not in Education, Employment or Training): giovani che vivono in una condizione di estrema fragilità e vulnerabilità il delicato passaggio dal mondo della scuola a quello del lavoro, rimanendone ai margini. Da oltre un decennio i dati istituzionali ratificano una situazione di emergenza costante per le e i giovani. La crisi economico-sociale mondiale innescata dalla pandemia e potenziata dal conflitto in corso, ha ulteriormente peggiorato la questione giovanile in Europa e, soprattutto, in Italia.
Il Rapporto, nato nell’ambito delle attività di partenariato tra CGIL e ActionAid, analizza il fenomeno NEET nel nostro Paese e propone alcune raccomandazioni tese a influenzare le politiche nazionali e territoriali, a partire dalle lezioni apprese dai principali programmi di intervento, tra cui Garanzia Giovani. Nonostante le tante risorse investite, infatti, restiamo il Paese con il più alto numero di NEET, con cifre che aumentano al Sud, tra le donne, tra chi ha bassi titoli di studio e tra i giovani di origine straniera.
L’analisi mostra che le disuguaglianze strutturali del Paese, territoriali, di genere e di cittadinanza incidono sulla condizione di NEET. Proprio per queste differenze, indica anche la necessità di costruire percorsi multimisura che siano sostenibili nel tempo, soprattutto se si vogliono avere effetti sui giovani più vulnerabili.
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