A Venezia i salari sono tra i più bassi del Veneto

L’andamento occupazionale del nostro Territorio dal 2019 al 2023 conferma la trasformazione dell’economia veneziana, che vede un avanzamento sempre più marcato dei settori legati al turismo, rispetto all’industria manifatturiera che continua a perdere peso sul numero totale degli occupati. 

Emerge con chiarezza, nel nostro territorio, una differenza rispetto al resto del Veneto. Se il settore manifatturiero continua a rappresentare quasi il 33% degli occupati, a Venezia non raggiunge il 20%. Un dato particolarmente importante se si considera che uno dei settori caratterizzati da minore precarietà si ferma ad 1/5 del totale degli occupati contro 1/3 nel veneziano.

Il dato del reddito medio fotografa come nell’area metropolitana la retribuzione annua lorda si fermi a 22.466€, a differenza del dato Veneto che raggiunge i 24.493€, una differenza di 2.000€, che sposta Venezia sempre più in basso nella classifica dei redditi delle lavoratrici e dei lavoratori. 

Questo dato è determinato in particolare dalla prevalenza di determinati settori produttivi rispetto ad altri, assieme all’altissimo numero di contratti precari presenti nel nostro territorio. Ne è un esempio centrato l’aumento dei salari tra il 2019 e il 2023, che nella manifattura salgono di 2.300€, mentre nel turismo aumentano di soli 680€.

 Il numero di occupati nel settore degli alloggi e della ristorazione, in numeri assoluti, si avvicina sempre di più al settore manifatturiero, definendo un andamento che ne determinerà il sorpasso nei prossimi anni. 

Come CGIL di Venezia, abbiamo messo al centro delle nostre iniziative e della nostra mobilitazione la richiesta di investimenti pubblici per fare in modo che vi sia una ripresa del nostro tessuto industriale, a partire da Porto Marghera. Il Porto industriale non può essere consegnato al declino, ed è uno strumento essenziale contro un’economia fondata solo sul turismo, che determina bassi salari e precarietà. 

Senza dubbio serve, inoltre, qualificare la nostra industria turistica. Serve determinare le condizioni per un’industria turistica di qualità che non sia fondata solo sui bassi salari e sullo sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori. 

L’andamento dei redditi tra il 2019 e il 2023 dimostra drammaticamente come le retribuzioni non abbiano in alcun modo retto l’andamento dell’inflazione, che ha impoverito in modo significativo anche le famiglie del nostro territorio. I redditi crescono in media dl 6,2%, quando l’inflazione si attesta in tutti gli indici attorno al 15%.

Come CGIL auspichiamo che questi dati servano a far riflettere le Istituzioni e la politica, su come sia necessario che nel nostro territorio vengano poste le basi per rilanciare la nostra economia e per dare un futuro alle giovani generazioni, che in massa stanno abbandonando Venezia.

 

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