ATS e riforma del welfare in Veneto - Incontro CGIL, SPI, FP

Si è svolta giovedì 27 marzo 2025 presso il Museo del ’900 di Mestre l’iniziativa pubblica organizzata da CGIL Venezia, SPI CGIL Venezia e FP CGIL Venezia dedicata agli Ambiti Territoriali Sociali (ATS).

Ha concluso l’incontro la Segretaria generale della FP CGIL Nazionale Serena Sorrentino. L’incontro ha messo al centro il ruolo strategico degli ATS nella garanzia dei Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali (LEPS) e nella costruzione di un welfare più integrato e vicino ai bisogni delle persone.

Abbiamo più volte evidenziato la necessità di costruire un percorso partecipato, che valuti con attenzione le scelte rispetto ai bisogni dei cittadini che fruiscono delle prestazioni, le lavoratrici e i lavoratori.

È evidente la necessità di prestare grande attenzione al coinvolgimento dei soggetti privati, scelta portata avanti con convinzione dalla Regione, che rischiano di uscire dalla gestione di determinati servizi per assumere un ruolo di programmazione e di progettazione. Riteniamo che, soprattutto questi ruoli centrali, vadano tenuti nelle mani pubbliche e degli enti locali. È inoltre essenziale che le lavoratrici e i lavoratori degli ATS rimangano dipendenti pubblici.

Mancano evidentemente una definizione dei LEPS a livello nazionale, manca la definizione dei meccanismi di coordinamento tra Comuni, ATS e aziende sanitari. Resta dubbio il finanziamento strutturale degli ATS, che apre un quadro complesso rispetto alla sostenibilità delle competenze ad essi attribuite. Chiediamo che vengano trovati regolamenti chiari che distinguano ruoli e modalità di partecipazione degli operatori economici privati.

Riteniamo dunque che si debba definire un sistema di governance chiaro e partecipato, che utilizzi la convenzione come strumento di garanzia della gestione pubblica dei servizi. Per garantire il funzionamento degli ATS serve individuare una forma di finanziamento struttura che li renda indipendenti da forme di finanziamento straordinario. Oltre a mantenere la regia pubblica, è essenziale che vengano monitorati i servizi erogati da privati for profit, così da garantire la qualità e l’equità dell’offerta. Come abbiamo già ribadito, serve verificare la diffusione e le modalità di accesso, che a partire dai punti unici di accesso devono rappresentare uno strumento di presa in carico dei bisogni dei cittadini, e serve definire politiche del personale adeguate nel numero, nel reclutamento, nella distribuzione e nella valorizzazione delle professionalità.

È fondamentale che venga garantita la partecipazione attraverso la contrattazione sociale tra le forze sindacali sociali, economiche, i Comuni e gli Ambiti Territoriali. Crediamo che le criticità emerse debbano essere superate attraverso il confronto nel Territorio e con i bisogni della comunità.