Come sindacato apprendiamo che è stata definita la nascita del consorzio tra alcune Ipab del territorio dell’ULSS 3 Serenissima: Residenza Riviera del Brenta di Dolo, Ipab Casson di Chioggia e Ipab Mariutto di Mirano.
Il progetto pare prevedesse anche l’adesione dell’Ipab Beggiato di Conselve che in questa fase non pare essere più coinvolta.
Come Cgil, Spi e Fp, già all’inizio di aprile scorso avevamo chiesto un confronto con i direttori delle strutture interessate per comprendere l’evolversi di questo progetto, per attivare già un protocollo di relazioni sindacali utili ad affrontarlo e per avere chiarezza sulle ricadute nei servizi alla cittadinanza.
Le tre strutture ci risposero che non erano maturi i tempi e che ci sarebbe stato un confronto nel momento in cui il progetto sarebbe stato concreto. Come sindacato non siamo stati in nessun modo coinvolti sino ad oggi non sappiamo se questo progetto sia stato discusso nei Consigli Comunali afferenti ai tre enti, ma adesso non accetteremo di restare spettatori di un progetto che coinvolge territori importantissimi centinaia di lavoratori diretti e in appalto.
Come Cgil non siamo contro processi di razionalizzazione, sinergia e innovazione ma chiariamo subito che il consorzio non si deve prefiggere solo l’obiettivo della tenuta economica delle strutture ma deve essere una opportunità per rilanciare su attività e servizi socio-assistenziali che, potenzialmente, questi enti possono svolgere in rete nel territorio.
Riteniamo che la natura pubblica delle IPAB vada confermata e che la Regione debba battere un colpo per intervenire a sostegno di queste realtà, inserendole nella rete dei servizi pubblici alla persona anche rivedendo gli standard assistenziali con investimenti e attivazione di nuovi servizi di prossimità utili per le nostre persone anziane. Riteniamo anche che sia fondamentale che le ipotesi in campo tutelino gli ospiti, sia sul fronte della qualità del servizio, che per fare in modo che non aumentino i costi delle rette a carico delle famiglie.
Crediamo sia fondamentale ribadire che l’obiettivo primario di questo progetto debba essere di mantenere la natura pubblica delle IPAB in un momento di estrema difficoltà dal punto di vista economico, dovuto anche alla pandemia, ma soprattutto all’immobilismo della Regione che da anni rinvia la trasformazione delle IPAB in Aziende Pubbliche di Servizi alle persone.
Va fatta chiarezza sui compiti che andrà a svolgere questo neonato consorzio, vanno anche definite regole chiare, a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti delle Residenze ma anche ai lavoratori dipendenti delle Cooperative e Aziende in appalto. Dobbiamo riunificare questo mondo del lavoro, avviare processi di internalizzazione per migliorare le condizioni lavorative e retributive dei lavoratori, prevedendo il loro inserimento nel contratto della sanità pubblica.
Ci chiediamo anche che progetti si stanno vagliando per garantire la continuità occupazionale del personale soprattutto per gli appalti di imminente scadenza come nella Residenza Casson di Chioggia. Come sindacato ci aspettiamo una convocazione in tempi brevissimi o ci rivolgeremo a tutti i soggetti Istituzionali affinché il percorso sul consorzio venga fatto nel massimo coinvolgimento e nella massima trasparenza possibile.