RSA: per le famiglie impossibile accedere alle residenze

Le rette delle RSA nella nostra provincia sono le più alte del Veneto.

Per le famiglie è impossibile accedere alle residenze per anziani. Anche con l’impegnativa della Regione Veneto, i costi risultano spesso di molto superiori alle disponibilità economiche di pensionati e pensionate, andando ad incidere sulle disponibilità economiche delle famiglie

Le rette medie della ULSS 3 - denunciano CGIL, SPI e FP Venezia - si attestano a 74,46€ al giorno medi con impegnativa. È evidente come costi che arrivano a 2.500€ al mese, dai quali vengono escluse diverse spese, non possano essere sostenuti dagli assegni di pensionate e pensionati. 

Secondo i nostri calcoli le pensionate e i pensionati che possono permettersi una RSA con il solo assegno dell’INPS, in presenza di impegnativa sono il 18% del totale. La situazione risulta ancor più drammatica se mettiamo a fuoco lo stesso dato sulla popolazione femminile (che compone il 73,4% dell’utenza dei presidi residenziali a livello nazionale). Meno del10% degli assegni delle pensionate arriva a coprire la retta media con impegnativa.

Ci aspettiamo che il quadro vada ad aggravarsi ulteriormente nel prossimo periodo, soprattutto a causa dei crescenti costi energetici, che in assenza di risorse pubbliche vengono puntualmente scaricati sul costo per l’utente finale, e di conseguenza il più delle volte sulle famiglie.

La conseguenza è che, chi può, attingerà ai risparmi, in altri casi l’integrazione dei costi delle rette andrà ad erodere direttamente il bilancio familiare. Nello scenario peggiore, molte famiglie saranno costrette a sospendere la permanenza nelle RSA, che ricordiamo garantire anche i bisogni sanitari di molti anziani, o ad evitare del tutto nuovi ingressi nelle strutture. In una società in cui il ruolo di caregiver è troppo spesso una esclusiva femminile, la conseguenza riguarda anche l’indipendenza economica delle donne che spesso sono costrette a rinunciare al lavoro. 

È urgente risolvere il problema dello scarto tra impegnative di residenzialità e fabbisogno. Serve nell’immediato un intervento della Regione, che stanzi le risorse necessarie a coprire tutte le impegnative necessarie. Di fronte ad una nuova composizione della piramide demografica, il ritardo rispetto alla risposta sulle necessità degli anziani è clamoroso, e spesso lasciato esclusivamente in mano alle famiglie che se ne prendono cura. Serve un intervento forte sulle strutture residenziali e su quelle ad esse alternative e complementari, oltre ad un potenziamento della sanità territoriale che renda i servizi sanitari davvero fruibili agli anziani e alle loro famiglie.

 

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