Nel nostro Territorio l’attività di prevenzione a tutela della salute e sicurezza non è garantita, a causa della scelta politica di non investire sulla salute dei lavoratori.
Come abbiamo già detto le cause del decesso avvenuto in seguito a un incidente in Fincantieri, andranno accertate, ma è indubbio che è Islam Miah sia morto mentre era al lavoro. È allo stesso modo indubbio come nel nostro Territorio continuino ad esserci migliaia di infortuni, di cui una parte mortali, come nel nostro territorio siano in aumento i casi di malattia professionale che colpiscono in maniera grave le lavoratrici e i lavoratori.
I dati INAIL parlano chiaro: nel 2023 nell’Area Metropolitana di Venezia sono stati 11700 gli infortuni denunciati tra i soli lavoratori dei servizi e dell’industria, dei quali ben 4596 hanno coinvolto under 35, con un’altra fascia critica che riguarda gli over 60. Come CGIL abbiamo più volte denunciato come oltre ai tragici infortuni con esito mortale, è frequente il caso di infortuni che hanno come esito una menomazione permanente, spesso in grado di alterare e talvolta addirittura di annullare l’autonomia della lavoratrice o del lavoratore. Parliamo di 985 eventi nel solo 2022 in provincia di Venezia.
È evidente come il piano strategico per la tutela della salute e sicurezza redatto dalla Regione Veneto sia un fallimento totale, senza risorse e senza un disegno politico che metta al centro la tutela della vita delle persone. Oltre alle parole di circostanza che ascoltiamo dopo ogni grave infortunio o morte sul lavoro non c’è alcun reale concreto intervento.
L’adesione allo sciopero, che abbiamo proclamato come FILCTEM CGIL è stata totale, a dimostrazione di come il tema della tutela della salute e sicurezza sia molto sentito tra i lavoratori. Come FILCTEM continueremo a batterci perché in tutti gli appalti di Fincantieri venga messa al primo posto la tutela della salute e della sicurezza per i lavoratori.
Nell’ULSS 3 Serenissima ci sono 17 tecnici dello SPISAL, che dal 1° luglio diventeranno 14. Quattordici tecnici della Prevenzione che devono garantire l’attività su tutto il territorio veneziano ricompreso nell’ULSS. Dalla terraferma alle isole dovrebbero eseguire l’attività di prevenzione essenziale per la prevenzione, mentre è sotto gli occhi di tutti il fatto che non possa essere garantita.
Nel silenzio e nel disinteresse generale è stato tolto il presidio a Dolo dove è rimasto 1 tecnico, a Chioggia ne abbiamo 2 - prosegue Ivan Bernini, Segretario Generale FP CGIL Venezia.
Nonostante i proclami di questi anni, quindi, nel territorio veneziano i tecnici anziché aumentare sono diminuiti. Dai riscontri che abbiamo sono stati effettuati bandi per reclutamento, ma restando ferme le condizioni di carenza di organico e discutibili scelte di natura economica, i nuovi assunti scappano altrove. In luoghi dove, evidentemente, le condizioni di lavoro ed economiche sono migliori.
Se poi, unico caso nel Veneto, chiedi ai pochi tecnici che hai di spostarsi su tutto il territorio e non lo organizzi come altrove per zone, non ci si può aspettare che quei pochi che arrivano decidano di rimanere.
L’altra faccia della medaglia che indica chiaramente quanto poco si investe sulla sicurezza di chi lavora riguarda l’Ispettorato del Lavoro: 15 Ispettori per tutto il Territorio. Una carenza di organico stimata nel 40%, che ha visto più volte il Sindacato mobilitarsi e rivolgersi ai soggetti preposti senza risposte. Il contenimento della spesa pubblica, evidentemente, è più importante della salute e della vita di chi lavora. Prevenzione, formazione e controlli con questi numeri di personale sono sostanzialmente impossibili, formali ma non reali.
Come CGIL esprimiamo la massima solidarietà e vicinanza alla famiglia di Islam Miah, ai lavoratori Sait e alla comunità bengalese tutta. Continueremo a rivendicare un radicale cambio di linea nella nostra Regione e nel nostro territorio, dove si continua a mettere davanti il profitto a scapito della tutela della salute e della sicurezza.