L’incarcerazione/sequestro di Cecilia Sala ha riportato alla ribalta la questione dell’Iran, delle proteste delle donne iraniane per la conquista dei loro diritti fondamentali, della dura repressione e persecuzione per mano del regime teocratico degli Ayatollah.
È spiacevole sentir parlare della condizione di libertà in Iran, nonché dei prigionieri politici, solo quando accadono fatti come questi, il sequestro, la carcerazione o meglio, la presa in ostaggio di un nostro concittadino, al fine di uno scambio con un cittadino iraniano che si trovava nelle carceri italiane. Con la liberazione e il ritorno a casa della giornalista Cecilia Sala vi è stata infatti la conseguente liberazione del cittadino iraniano, dopodiché è calato nuovamente il silenzio sull’Iran e su quel che sta succedendo ai prigionieri politici in quel paese.
Il ritorno in libertà di Cecilia Sala deve ricordarci di non distogliere lo sguardo da quello che sta avvenendo in Iran. Non va dimenticato che migliaia di detenute e detenuti politici continuano ad essere rinchiusi nella stessa prigione dove è stata rinchiusa la giornalista Cecilia Sala, sottoposti ad interrogatori e torture. Molti di loro sono in attesa dell’esecuzione di una condanna alla pena capitale.
È di pochi giorni fa la notizia della conferma della condanna a morte di Pakhshan Azizi, un’attivista politica, un’assistente sociale, “colpevole” di aver prestato la sua opera a favore delle donne e delle bambine Yazidi, nella zona di Rojava, presa di mira dall’ISIS, che nulla hanno a che fare con il regime iraniano.
Nel 2024, tre prigioniere politiche, Pakhshan Azizi, Varisheh Moradi e Sharifeh Mohammadi, sono state condannate a morte. Mentre la sentenza di Mohammadi è stata annullata il 12 ottobre, Azizi e Moradi rimangono a rischio, in particolare Pakhshan, dopo la riconferma della condanna a morte, si trova a un passo dall'essere assassinata dal regime.
Per non rimanere in silenzio di fronte a questo delitto, è stata indetta una conferenza stampa nella sede CGIL di via Ca’ Marcello 10, per venerdì 17 gennaio 2025 alle ore 12.00 - alla quale parteciperanno CGIL Venezia; Associazione Democratica degli Iraniani in Italia - Venezia; Piero Nardi di Amnesty International Venezia; Francesca Basile di Emergency Venezia; la Consigliera Regionale PD Francesca Zottis; la Consigliera Regionale del Veneto Che Vogliamo Elena Ostanel; il Consigliere Regionale di Europa Verde, Renzo Masolo; il segretario provinciale del Partito della Rifondazione Comunista Renato Panciera - in solidarietà con le prigioniere e i prigionieri politici rinchiusi nelle carceri iraniane a rischio di esecuzione della pena capitale e in particolare per protestate ed esprimere la propria indignazione sulla condanna a morte di Pakhshan Azizi.
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