Cosa ha previsto il Governo sul fisco nella Legge di bilancio?
Un intervento finalizzato alla riduzione della “pressione fiscale sui fattori produttivi”, attraverso l’utilizzo di 8 miliardi di euro annui e destinato alla riduzione dell’IRPEF e dell’IRAP (Imposta regionale per le attività produttive).
C’è stato un confronto con il Governo sui temi fiscali?
No. Abbiamo avuto solo un incontro lo scorso 16 novembre, durante il quale ci è stato detto che si sarebbe aperto un confronto di merito sul fisco. Dopodiché il Governo ha lavorato con i partiti di maggioranza e il 29 novembre ci ha illustrato solo verbalmente la decisione senza nessuna volontà di modificarla. Per realizzare una riforma organica del sistema fiscale ci vogliono più risorse. L’intervento in Legge di Bilancio non è una riforma del fisco e non si può considerare nemmeno un primo passo della riforma prevista dalla Legge delega al Governo per la riforma fiscale, su cui peraltro CGIL, CISL e UIL si sono già espressi in modo molto critico.
Cosa hanno chiesto CGIL, CISL e UIL e perché?
Abbiamo chiesto che le risorse fossero interamente destinate alla riduzione della pressione fiscale sui redditi bassi e medio-bassi di lavoratori e pensionati, che contribuiscono all’IRPEF per l’85%.
È importante usare anche la leva fiscale per dare una risposta tangibile all’impoverimento del lavoro e delle condizioni sociali delle persone. Inoltre, siamo contrari alla riduzione o cancellazione dell’IRAP (oltre un miliardo di euro). Del resto, la Legge di bilancio 2022 già prevede misure a vantaggio delle imprese per oltre 10 miliardi di euro che si sommano ai 185 miliardi di euro a loro destinati dal 2015 ad oggi-