Apprendiamo che finalmente il Governo sta procedendo per la definizione della Zona Logistica Semplificata.
A differenza di Confindustria a noi non interessa solo l’”arrosto”, ovvero i milioni di euro che verranno definiti. Interessano i progetti concreti, con un potenziale per il rilancio Porto Marghera.
Leggiamo di numeri mirabolanti su nuova occupazione, moltiplicatori di investimenti e addirittura sul rientro di numerose imprese dall’estero.
Purtroppo sono le stesse dichiarazioni che avevamo ascoltato quando è stata istituita l’Area di Crisi Complessa che ha prodotto un numero di posti di lavoro ridicolo, nonostante fosse rappresentata come una straordinaria opportunità per il nostro territorio.
Come Sindacato - dichiara Daniele Giordano, Segretario generale CGIL Venezia - non vorremmo che fosse l’ennesima operazione di finanziamenti a pioggia per il sistema industriale, che non produce sviluppo di qualità e di lungo periodo.
Ad oggi quello che vediamo è la dismissione di Eni, il vuoto sui progetti che riguardano l’idrogeno e l’assenza di una regia pubblica che determini nuovi investimenti nel nostro territorio.
L’area di Porto Marghera, oggi, sta vedendo un’espansione della parte che è connessa all’industria turistica e solo parzialmente al porto commerciale e al settore della logistica.
Auspichiamo che la ZLS possa essere una vera opportunità di rilancio ma servono progetti concreti che possono dare un futuro alla riconversione di Porto Marghera.
Abbiamo già chiesto all’Amministrazione Comunale di fare da regia politica alla costituzione della ZLS e alla verifica degli investimenti nel nostro Territorio, non possiamo che ribadire che serve un confronto tra tutti gli attori in campo perché come Sindacato non abbiamo alcuna intenzione di essere spettatori sul possibile rilancio di Porto Marghera.